REFIT NAUTICO: RIPORTARE IN VITA UN SOGNO
REFIT NAUTICO: COSA SIGNIFICA, PERCHE’ E’ IMPORTANTE E COME OPERIAMO
Intervista al patron dei Cantieri Navali di Sestri, Fulvio Montaldo, sull’importanza del refit nautico.
La semplice traduzione del termine: “refitting” é una parola inglese che significa “rimontaggio” ma nel gergo cantieristico applicato ad una barca, Il termine include anche tantissime attivitá, che vanno da una piccola riparazione, fino al rinnovo completo dell’imbarcazione!
L’obiettivo del refitting é quello di combattere l’etá e l’usura della barca e mantenere la migliore condizione possibile. Spesso ci sono parti sensibili soggette all’usura (come lo scafo) che devono essere rimesse a nuovo spesso, mentre ci sono altre parti, che possono essere modificate dopo molti anni (come ad esempio il mobilio interno).
Il significato di Refitting, non si rivolge solo alla manutenzione e restaurazione di imbarcazioni, ma anche al miglioramento delle performance o all’aumento dei comfort, sono considerati attivita’ incluse nel significato di refitting nautico.
L’IMPORTANZA DEL REFITTING PER RIDARE NUOVA VITA
Abbiamo chiesto a Fulvio Montaldo, leader del Cantiere Sestri and uno dei massimi esperti di refit, di parlarci del refitting nautico e lui dice espressamente…
“Il refit di una barca significa ridare voce a un sogno, riportare in vita un sogno, nel senso che la barca di per sé è un sogno, a qualsiasi livello: dal barchino di 4-5 metri per andare a fare la pescata, fino al grande yacht.” Il refitting e’ un lavoro che richiede una cura nei minimi dettagli anche nella selezione delle innovazioni tecnologiche da inserire. “Tutta l’idraulica, l’impiantistica, su una barca anche vecchia, ci permette di usare tanta tecnologia, fino alla domotica, perche‘ rispetto a cinquant’anni fa sono cambiate le esigenze a bordo.”
CLICCA ORA PER UNA CONSULTAZIONE GRATUITA
Chi richiede un lavoro di refitting spesso ha delle richieste ed esigenze particolari che un cantiere ha da soddisfare.
“Spesso gli armatori ci stanno ad ascoltare, ma se parliamo di refit di barche, dai 20-25 metri in su,- afferma Montaldo– normalmente l’armatore ha un suo progettista o un architetto che gli consigliamo noi.”
L’APPROCCIO CON IL CLIENTE
“Il primo approccio che l’armatore vuole avere è quello del preventivo. E noi chiediamo: ‘cosa ti serve?’. Normalmente io mi faccio dare le linee guida per fare un preventivo di massima. Poi ci sono sempre le incognite che emergono in lavorazione, ma quasi sempre il preventivo è in linea con il lavoro finale. Sulla parte tecnica si lasciano guidare da noi, mentre sugli interni e sugli arredi lasciamo fare tutto all’armatore.”
“Ognuno vuole la sua barca, perché la barca non è soltanto l’uscita in mare, il bagno e la bevuta a bordo. La barca è qualcosa che diventa parte dell’armatore, che gli appartiene. E’ vero, per quanto uno usa la barca, ma soprattutto sopra certe dimensioni, converrebbe noleggiarla. Ma non è la stessa cosa. E il piacere di avere una barca tua ha un prezzo.”